I  quadri  di  Mario  Sanna   







 

Mario Sanna inizia a dipingere negli anni ’50 . Inizialmente si muove nell’ambito figurativo impressionista. Nel 1956 presenta una sua opera alla IV Quadriennale d’arte Figurativa della Sardegna. Tra il 1957 e il 1958 fonda con altri intellettuali pittori, letterati e politici Nuoresi, il Circolo culturale 'La Fucina'. Oltre a lui, nel Circolo operano, il pittore Sirio Sini di Nuoro, il poeta e scultore Antonio Sini di Sarule, il poeta Salvatore Carrone di Orosei e, anche se per breve tempo, il poeta di Bitti Giovanni Dettori.
Nel 1975 allestisce a Cala Gonone (Dorgali - Nu) la sua prima personale nella quale presenta i suoi paesaggi e gli studi di figure umane. Queste sono i risultati delle sue ricerche nell’ambito del figurativo. La serie viene denominata “Ombre” . Si tratta di soggetti ridotti ad estrema sintesi resi con l'uso dei un accentuato monocromatismo e nella asciutta figurazione dalla quale scompaiono i volumi come se le figure fossero ridotte a pure orme o, appunto, ombre.
Due anni dopo, ripropone la stessa mostra a Nuoro aggiungendo però i suoi primi lavori astratti. Nel 1980 inizia una nuova ricerca, sempre in ambito figurativo, che lo porta ad elaborare il neo-divisionismo tonale. Questa definizione indica che la rappresentazione di figure, paesaggi o nature morte è realizzata attraverso l'impiego di una vasta gamma di colori, con una personale preferenza verso quelli della terra e quelli caldi (giallo-verde). Dalla sua pittura scomparve ogni tipo di sfumatura. Ogni colore viene trattato da solo per ricavarne, con l’aggiunta di altra tinta, una ampia gamma di varianti che , distese in fasce orizzontali ma senza fusione , creano spazi, ombre e luci, volumi. Per certi versi, si può parlare di una interessante anticipazione della resa ' per blocchi ' che caratterizza l'immagine digitale contemporanea che si compone di una miriade di pixel raggruppati per micro-blocchi.Con questa tecnica si esprime per tutti gli anni ’80 e '90.
Sul finire del secolo scorso, riprende l’attività di ricerca su nuovi materiali. Con rinnovata curiosità, definisce una nuova espressività, riscoprendo il vigore emozionale e rappresentativo di materiali poveri e naturali, quali il retino della pala di ficodindia con il quale realizza una serie di opere marcatamente materiche, cromaticamente molto affascinanti. Procede quindi al recupero del sugherone, la prima corteccia del tronco di una quercia sughera, usandolo al naturale. Lo impiega dopo averlo ridotto in fette non tralasciando di valorizzare le suggestioni di quello bruciato dal fuoco di qualche incendio.

Un videotape di qualche anno fa suggerisce un primo itinerario per iniziare a conoscere l'opera pittorica di Mario Sanna. Si tratta di riprese effettuate durante lo svolgimento della mostra tenutasi presso la Galleria d'Arte Comunale di Nuoro, dal titolo :
Ricerche 1999-2002

Il video dura 7 minuti (circa) ed è attualmente reperibile su YouTube, Dailymotion, Y!Video e Google Video e da oggi può essere comodamente visionato anche su questo stesso sito. Buona Visione!

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